Cartoline dalla Cina - 7
Finora non avevo avuto modo di vedere
niente di Wu Han, salvo le immediate vicinanze di albergo e sede di gara. Ieri,
però, complice il fatto che si trattava del mio compleanno, gli amici cinesi mi
hanno portato un po’ in giro, ed in particolare in un quartiere che non esito a
definire stupendo. Costruito copiando dall’architettura europea di città come
Lisbona, Vienna, Milano e così via, inframezzata da grattacieli ed ambienti iper
moderni, e tutto questo sulla riva del fiume Yang Ze (“il fiume lungo”, con la
poca immaginazione che contraddistingue la lingua cinese: è infatti il più
lungo corso d’acqua del paese). Uno spettacolo davvero impressionante per
bellezza ed efficienza. A tutto questo è stata aggiunta una cena
indimenticabile proprio sulla riva, in un ristorante che serviva la famosa
fonduta mongola, ovvero una fondue dove in acqua bollente aromatizzata con
zenzero, cipollotto ed altre erbe, i commensali cuociono una gran varietà di
ingredienti. Noi abbiamo mangiato manzo, maiale, agnello, trippa, lampredotto,
ed un numero infinito di verdure di vario genere (tra le quali germogli freschi
di bambù, una prelibatezza). Il tutto va intinto in una salsa a base di pasta
di noccioline, coriandolo, olio di sesamo, tofu stagionato (il profumo è molto
pungente, come quello del gorgonzola, ma decisamente buono) e peperoncino in
abbondanza: tutto squisito. Ricorda il giapponese sukyaki, dove l’intingolo di
cottura è composto da mirim, salsa di soia e zucchero di canna, e la salsa è
del semplice rosso d’uovo. Alla fine, ho dovuto mangiare da solo dei tagliolini
detti “della lunga vita”, come si usa quaggiù in occasione dei genetliaci, ed
infine tutti abbiamo gustato gli spaghetti di soia serviti nel brodo risultante
dalle molte cotture. Fantastico.
Ma veniamo al bridge, cominciando, come sempre, dall’Open. I nostri hanno avuto una giornata originariamente difficile, cedendo alla non irresistibile Indonesia nel primo incontro (23-32), ma poi hanno piegato la Norvegia in un incontro cruciale, data la situazione di classifica (23-18) e battuto largamente Singapore (45-3). Questo ci ha portato a quota 219.29, al settimo posto, con la qualificazione fissata, con ogni probabilità, in un qualche punto intorno a 270. Statisticamente, infatti, la media da tenere per entrare negli otto varia da un minimo di 11.5 ad un massimo di dodici, e quindi tra 264,5 e 276. Il che significa che ci servono tra i 45 ed i 56 VP nei cinque incontri che mancano. Un bel po’ potrebbero arrivare subito questa mattina, contro l’Egitto, ma poi ci attendono Polonia e Olanda, durissime, e clienti che non si possono permettere alcuna distrazione, dato che devono anch’esse lottare per un posto al sole, seppure di poco sopra a noi, al momento. Domani ci attendono poi Nuova Zelanda – ancora con qualche speranza – e Argentina, che è invece largamente spacciata, e da tempo. Insomma, le prospettive sono abbastanza rosee, salvo scivoloni imprevedibili.
Fuori da casa nostra non è cambiato molto, con USA 1 che ora vola ben 33 VP sopra alla seconda, ed è già sopra la quota qualificazione. La seconda, la Svezia, è a 244, ma comincerà la giornata contro Cile a Bangladesh. Direi che anche gli scandinavi si possono considerare “home and dry”. Sotto ancora l’Olanda, e giù fino all’Inghilterra. Gli inglesi devono ancora giocare contro due delle ultime tre, ma ieri sera hanno pareggiato contro la penultima, Guadalupe, ed ora non si possono certo dire tranquilli, mancandogli anche USA 2 e Cina. Si può invece intonare il de profundis per i campioni in carica, a -102 dalla quota minima ma un lumicino di speranza ce lo possono forse aver la Nuova Zelanda, a quota 197, e persino l’Australia, 7 VP più giù, ma siamo in zona miracolo. Ecco il totale:
1 |
277.67 |
|
2 |
244.90 |
|
3 |
233.43 |
|
4 |
229.74 |
|
5 |
223.48 |
|
6 |
222.78 |
|
7 |
219.29 |
|
8 |
217.36 |
|
9 |
214.69 |
|
10 |
196.87 |
|
11 |
189.97 |
|
12 |
189.39 |
|
13 |
176.75 |
|
14 |
174.59 |
|
15 |
170.17 |
|
16 |
168.62 |
|
17 |
165.31 |
|
18 |
150.32 |
|
19 |
150.05 |
|
20 |
147.30 |
|
21 |
129.08 |
|
22 |
113.70 |
|
23 |
70.65 |
|
24 |
31.89 |
Sia senili che misti sono invece spacciati – sebbene un miracolo, sulla carta, sia possibile per quest’ultimi, situati a quota 180.35, e quindi lontani una novantina di VP dalla qualificazione, con ancora 100 disponibili. Non lo definirei realistico, ma come era, ed è d’uopo dire in ambiente calcistico, “finché la matematica non ci condanna…”. Ho però il timore che accadrà in fretta. I Senior hanno avuto una giornata pessima, tornando ai balbettii iniziali, in particolare perdendo netto dalla Francia (23-48), battendo di risicata misura Reunion (39-34), e subendo un pesante 15-46 dall’Irlanda. Potrei raccontare qualche disastro, ma considerato che siamo oramai fuori contesa, praticherò l’adagio clericale “parce sepulto”.
I misti hanno cominciato bene, battendo 54-24 il Brasile, ma poi, nel momento cruciale per mantenere vive le speranze, sono miseramente naufragati contro la Romania (21-38), e soprattutto contro il modestissimo Egitto (23-47). Come dicevo, solo un miracolo può risollevarci fino all’ottavo posto, ed io, notoriamente ateo, non credo alla possibilità che ne avvenga uno.
Nei Senior la classifica è, come ieri, ancora decisamente profonda, visto che l’Australia, tredicesima, è a 18 VP dalla Turchia, attualmente ottava, e dato che nella categoria la quota qualificazione è in genere un pochino più bassa che nell’Open, qualche chance i canguri ce l’hanno.
Nel misto direi che ci possono ancora provare le squadre fino alla Polonia, dodicesima con 192 ed a 19 VP dalla Svezia, ottava, ma nessun altro. Tutto stabile al di sopra.
Ecco le classifiche delle due categorie appena trattate. Prima i Senior:
1 |
240.02 |
|
2 |
224.90 |
|
3 |
222.52 |
|
4 |
219.58 |
|
5 |
215.98 |
|
6 |
214.55 |
|
7 |
212.79 |
|
8 |
200.18 |
|
9 |
197.34 |
|
10 |
192.63 |
|
11 |
190.64 |
|
12 |
189.86 |
|
13 |
182.21 |
|
14 |
170.48 |
|
15 |
169.33 |
|
16 |
168.13 |
|
17 |
165.82 |
|
18 |
164.58 |
|
19 |
156.55 |
|
20 |
155.83 |
|
21 |
125.89 |
|
22 |
119.43 |
|
23 |
113.09 |
|
24 |
102.17 |
E poi il misto:
1 |
249.53 |
|
2 |
244.83 |
|
3 |
233.78 |
|
4 |
228.40 |
|
5 |
222.22 |
|
6 |
218.64 |
|
7 |
218.16 |
|
8 |
211.85 |
|
9 |
207.71 |
|
10 |
204.28 |
|
11 |
201.72 |
|
12 |
192.24 |
|
13 |
182.62 |
|
14 |
182.44 |
|
15 |
180.35 |
|
16 |
169.54 |
|
17 |
156.96 |
|
18 |
138.93 |
|
19 |
131.77 |
|
20 |
128.94 |
|
21 |
125.40 |
|
22 |
120.67 |
|
23 |
105.23 |
|
24 |
59.79 |
Concludiamo con le signore, dove le intruse, rispetto al solito (americane, europee, e Cina, come ho ripetuto ad nauseam), sono ora due, nella persona di Giappone (sempre presente in alto) e Canada. Questo lascia fuori Svezia, USA 2 e Francia, tra le favorite (in particolare le nordiche). Le transalpine, tredicesime a quota 190, sono le ultime a coltivare ambizioni, ma la categoria è, storicamente, quella dove la quota qualificazione è più alta, in media. Sarà una grandissima battaglia. Ecco il totale:
1 |
241.17 |
|
2 |
236.15 |
|
3 |
231.76 |
|
4 |
225.88 |
|
5 |
220.65 |
|
6 |
218.55 |
|
7 |
215.93 |
|
8 |
215.52 |
|
9 |
212.05 |
|
10 |
210.83 |
|
11 |
201.26 |
|
12 |
195.39 |
|
13 |
190.30 |
|
14 |
182.28 |
|
15 |
178.63 |
|
16 |
177.98 |
|
17 |
174.28 |
|
18 |
154.74 |
|
19 |
131.99 |
|
20 |
124.45 |
|
21 |
121.63 |
|
22 |
92.66 |
|
23 |
83.37 |
|
24 |
76.55 |
再见
In : Wuhan Bridge World Championships 2019
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