Per quanto riguarda i colori italiani, si sono visti ieri alti e bassi, ma per fortuna i picchi sono stati maggiori delle valli, anche se la distribuzione dei primi non è stata uniforme.

Nell’Open, i nostri hanno avuto una giornata inizialmente molto positiva, battendo largamente il Bangladesh (“derelitto”, aggiungereste voi, ma gli asiatici erano sopra media prima di incassare un pesante 5-54 contro di noi) – e qui era tutto previsto, e soprattutto prevalendo nettamente sul sempre pericoloso Canada per 45-13 (17.03-2.97). Tuttavia, la giornata si è conclusa maluccio, quando contro la Cina si è trattato di duellare a colpi di slam. Infatti, salvo qualche parzialino che ci ha visto prevalere quasi ovunque, il grosso del risultato è maturato in quattro mani dove c’erano da chiamare due piccoli e due grandi slam, ed in quelle abbiamo avuto la peggio per tre a uno. In totale la sconfitta è stata pari a 24-36 (i cinesi hanno segnato due volte undici, una volta tredici – tutti grazie a slam – e una presa in più, noi +11 per un grande slam non chiamato, un +8, e qualche spicciolo). Alla fine ci siamo ritrovati quinti, con tredici punti di vantaggio sui noni, ma non siamo ancora a metà cammino – si scavallerà oggi – e quindi è presto per mettersi a fare calcoli, almeno in alto. Ci attende una giornata media: la pessima Guadalupe a colazione, il Cile, ottavo, per pranzo, e la durissima USA 1 (Meckewell & Co.) all’ora del tè. Dobbiamo uscirne un po’ sopra media per mantenere il ritmo, ma il dover giocare costantemente in quattro (Madala è ancora fuori gioco, e lo sarà per almeno altri due giorni, mentre Giorgino Duboin può offrire solo contributi sporadici, dato lo scarsissimo affiatamento con gli altri) non aiuta.

Oltre il cancello di casa nostra, da notare come USA 2 continui a fare una gran fatica: ha avuto una giornata dura, e ne è uscita sopra media, ma ancora troppo poco per fare il necessario balzo verso l’alto, tanto da essere ancora sedicesima, 26 VP dietro all’ottava. Tra le favorite per i KO – che sono più di otto, dovendo contare tutte le europee, le due americane, e la Nuova Zelanda (non storcete il naso: i kiwi hanno fatto semifinale sia a Wroclaw che a Lione), possiamo forse dire addio proprio agli “All Blacks”, visto che si trovano terz’ultimi, a -36 dagli ottavi. Poi, in difficoltà c’è anche la Polonia, che è dodicesima ed a -15, ma niente è certo per loro perduto. In mattinata si comincia con il big match tra USA e Svezia (prima e seconda), e qualche altro scontro diretto si avrà più tardi, così che la situazione andrà sempre più definendosi. Ecco il totale:


Veniamo ora agli ingrigiti, dai quali sono venute inizialmente notizie assai buone: una bella vittoria contro la Nuova Zelanda per cominciare (47-22), ed una ancora migliore contro la Bulgaria per continuare (41-14). Come nell’Open, però, sono arrivate dolenti note dal terzo incontro, dove gli avversari erano tuttavia di ben altro rango, nella persona degli inglesi, i quali si sono imposti per 41-25. Il totale ci ha visto comunque risalire quasi oltre metà classifica, al quattordicesimo posto, 3 VP sotto media ed a 19 VP dall’ottavo posto. Oggi ci tocca una giornata decisamente complicata, dato che siamo attesi dall’India, che è quarta, e poi da Svezia, decima, e USA 2, ottava. Sulla carta si tratta di scontri diretti, utili per risalire la china, ma perché questo accada bisogna vincerli.

Fuori dalle nostre mura si fa notare il primo posto dei danesi, i quali hanno avuto una giornata eccellente, come ottima è stata quella dei turchi, ora secondi, mentre in quest’ambito deludono le americane, con USA 2 appena dentro, e USA 1 addirittura dodicesima. Ecco il totale:

A concludere le “cose di casa nostra” vediamo ora la categoria mista, che è quella dove più abbiamo sofferto.  I nostri hanno iniziato con il piede giusto, battendo nettamente l’Australia (56-12), ma hanno poi smarrito la bussola, andando a sbattere sia contro la Polonia (23-33) che contro l’Indonesia (38-52), palesando un po’ troppe incertezze in fase dichiarativa, dove sono fioccati pasticci e bisticci. Le sconfitte hanno avuto un’accentuata gravità, perché le nostre avversarie ci erano – e sono – vicinissime, e quindi rappresentano delle concorrenti dirette per la corsa alla qualificazione. Oggi abbiamo una giornata di difficoltà medio-bassa: Francia, terza e tra le maggiori favorite per l’oro, per cominciare, e poi Cina Taipei, di media classifica (8 VP sotto media), e Svezia per concludere, con gli scandinavi tredicesimi ed anch’essi sotto media (-2).

Al di fuori, le prime della classe sono rimaste invariate, e così la netta divisione in due della classifica, evidente fin dall’inizio, dato che il solco tra la dodicesima e la tredicesima è largo quasi 10 VP. Ecco la classifica parziale:

 Ed infine le signore, anch’esse piuttosto stabili (ed è normale). L’unica intrusa tra le pretendenti, rappresentata dal Giappone, è ora quasi uscita dal lotto delle qualificande, così che il calderone delimitato dai posti tra il quinto ed il dodicesimo, come di consueto in questa categoria, è già ribollente, e la sola USA 2 è al momento al di fuori dalla zona calda, anche se poi non troppo lontana. La giornata non prevede poi molti scontri diretti, ma si fanno notare USA 2-Norvegia e Inghilterra-Francia nel primo turno, USA 1-Russia e Inghilterra-Svezia nel secondo, e infine Cina-USA 2 e Polonia-Svezia nel terzo.  

Nel frattempo su Wu Han è calato un cielo plumbeo e foriero di tempesta, con un robusto vento a spazzare i grandi viali mentre gli alti grattacieli svettano come giganti contro le intemperie. Una vista affascinante, nella sua drammaticità.

明天见