Così tanti giorni sono passati, e ancora non vi ho raccontato niente della cittadina (non poi così piccola: oltre 70.000 abitanti) che ci ospita. Rimedio subito, cominciando da una bella foto.


Il luogo che ci ospita non è poi così antico, almeno per gli standard italiani, dato che risale alla fine del 1300, quando l'originale Ostenda (che altro non significa che "sponda Est") venne spostata dalla sua originale sede sul lato Est di un'isoletta qua vicino, spostamento che la trasformò da un villaggio di pescatori in città. La ragione - aprire un porto - fu fonte di gloria e di sventura: fece fiorire il commercio, ma fu anche causa di numerosi saccheggi e contese politiche e militari.
Ho così rimediato alla mancanza di riferimento storici e geografici (volendo, posso aggiungere che il Kursaal, la sede di gara, è un edificio di stile liberty risalente alla fine dell'800), e possiamo passare al bridge, il quale ci ha dato qualche soddisfazione in più rispetto al giorno precedente, e del resto poco ci voleva. Ma vediamo in dettaglio, e sempre alla signore diamo la precedenza.

Le nostre rappresentanti hanno cominciato male, andando pesantemente sotto contro la Serbia, ma verso la fine dell'incontro hanno piazzato due colpi pesantissimi, finendo per ribaltare di misura il risultato. In un caso, sono state capaci, tra le poche, di trovare il miglior colore di atout, nel secondo hanno chiamato, e realizzato, uno slam davvero brutto. Sulla carta, richiedeva le atout 3-2 (68%) le cuori 4-3 (62%) e le quadri con la dama ben messa, e seconda (più o meno il 4%). Il totale dice 1,7%, ma qualcosa si può aggiungere perché, con altre condizioni astrali favorevoli, si può fare il sorpasso di taglio al re di fiori. Ma poiché era la volta nella quale valeva il motto fortuna audaces juvat, Selena Pepic ha attaccato con l'Asso di quadri nel seguente totale:


Da notare che lo slam è stato chiamato tre volte tra le signore, e che tre volte l'attacco è stato quello immediatamente fatale (il diagramma, e soprattutto deep finesse, ci dicono però che il sorpasso a fiori era qui praticabile, e vincente)!
Niente da dire, Colombo-Preve, coppia dai nervi d'acciaio, ha probabilmente sentito il momento e tentato la sorte al momento buono. Chapeau.

Ecco invece la manche precedente:


Due terzi della sala - e le nostre avversarie - ha giocato a picche, cadendo miseramente (-3 sono finite le serbe).
Dopo l'11.86 nel primo incontro, è arrivato un brutto 6.03 contro la Turchia, ed a quel punto le signore azzurre sembravano spacciate, ma l'ultimo turno ci ha portato un bel 14.18 contro il Belgio, anche se il risultato è stato costruito a base di fendenti dati e ricevuti, e questi ultimi sono stati un po' troppi (56-40 il punteggio finale).

Il totale ci vede ora un pelo sopra la media, al tredicesimo posto, a poco meno di 10 VP dalla qualificazione, e circa 26 VP dalle medaglie. Niente è perduto, ma ci mancano ancora molte delle migliori, così che bisognerà capitalizzare la giornata odierna, che prevede Israele, Estonia e Grecia, nell'ordine, certo non tre squadre impossibili sulla carta, ma l'Estonia è addirittura quinta, e se non ha dalla sua una grande tradizione, può però contare sul vento in poppa. Vediamo la classifica e poi ragioniamo sul resto.


La Norvegia ha tenuto la testa, e la Svezia è passata ad inseguire al secondo posto, scavalcando la Polonia. Due delle solite note, Francia e Inghilterra, si sono riprese dal pessimo inizio e sono ora tra le migliori otto, e così ha fatto anche l'Olanda, ora piazzata proprio sull'ultimo gradino utile per la Venice Cup del prossimo anno. Imperdibile il primo incontro di giornata tra Norvegia e Svezia, un derby nordico dal profumo di altissima classifica.
Veniamo ai vecchietti, i quali sono attesi oggi da un percorso davvero di fuoco, dato che dovranno vedersela, nell'ordine ed in un crescendo rossiniano, con Svezia, Norvegia e Francia. Sono sesti gli avversari della mattina, terzi quelli del dopo pranzo, e primissimi quelli dell'ora del tè, mentre noi siamo quinti.

Partiamo da questo dato: oggi, per quanto riguarda le medaglie, o si fa l'Italia o si muore: per conservare ambizioni di altissimo profilo dobbiamo passare indenni, almeno con la media, e qualunque cosa al di sopra di questo sarebbe un eccellente viatico per il paradiso.

Ma come ci siamo arrivati, al quinto posto, dalla mediocre posizione nella quale avevamo lasciato i nostri canuti rappresentanti? Approfittando della giornata di difficoltà sotto media, caratterizzata dallo scontro con Ungheria, Israele e Germania, la prima e la terza di modesta classifica, mentre quarti, sopra di noi sono i figli di Davide. Abbiamo vinto tutti e tre i match, e nella misura auspicabile: molto bene con i più deboli, e con un ottimo 13.28-6.72 gli israeliani. Questo incontro ha stabilito il record di punti minimi segnati: il punteggio finale è stato pari a 17-5 per noi.

Vediamo la classifica, prima di andare avanti.  


Come si vede, la Francia ha cominciato la volata da lontano, forte della sua superiore potenza a base di tre campioni del mondo (Lebel, Levy e Soulet), ma è salita di forza anche la Polonia, ora settima. I baltici avevano peraltro iniziato male, perdendo dal Portogallo, ma hanno poi asfaltato Inghilterra e Austria ed ora fanno paura, là in alto. La classifica è però ancora molto fluida per quanto attinente alle posizioni di pregio: tra la diciassettesima e l'ottava ci sono meno di 10 VP!
Concludiamo, more solito, con l'Open, settore dove abbiamo continuato a soffrire ben più di quanto atteso, e questa volta con conseguenze più significative sulla classifica, ma, come vedremo, a guardare bene il danno è solo relativo alla posizione: in termini di punti niente è compromesso. Tutto questo, grazie soprattutto all'ultimo turno, quando, strapazzando la Polonia, ci siamo tirati su da una buca che cominciava a diventare profonda.

A scavarcela, la buca, è stato principalmente il primo incontro di giornata: gli avversari islandesi hanno giocato alla perfezione, non lasciando sul tavolo nessuna opportunità, e senza nemmeno troppe colpe i nostri sono finiti sepolti 49-1, tradotto in 18.97-1.03. L'incontro dopo abbiamo prevalso di stretta misura (24-22) contro la derelitta Svizzera (come abbiamo visto dai risultati dei Senior, le mani non si prestavano troppo, anche se altrove qualche numero grande si è visto), e a qyal punto sembrava che una crisi irreversibile attanagliasse i nostri. Proprio a quel punto è arrivato lo scossone: i baltici, ultimi avversari di giornata sono stati battuti seccamente per 47-11, grazie soprattutto a due 3NT consecutivi fatti dagli argentini e battuti da Donati-Duboin. Spero di offrirvi più tardi la cronaca completa.

Ecco la classifica.

Davanti, ha rallentato non poco l'Olanda, capace di vittorie modeste contro Galles e Portogallo, non proprio delle corazzate, e poi di una sconfitta netta contro la Danimarca. Ha preso la testa la Russia, non esattamente una favorita, ma l'elemento più significativo è la prepotente risalita dei monegaschi, che da quando giocano di fatto in quattro perdono pochi colpi, e se uno di questi non fosse stato il primo della loro giornata contro la modestissima Repubblica Ceca, sarebbero in testa.

Oggi dobbiamo cercare di sfruttare al massimo i primi due turni contro Lituania e Croazia, poi, in serata, tutti davanti agli schermi per il match clou contro Monaco. Fischio di'inizio alle 16.10.