Cartoline da Ostenda 2018 - IV
Ve la faccio vedere subito, la classifica medesima, così possiamo poi ragionarci sopra.
I nostri hanno perso ieri sia il primo, che il terzo incontro, ed in entrambi i casi si è trattato di squadre in grande ascesa nel ranking, ovvero Grecia e Israele. Si è trattato di sconfitte abbastanza nette (3,42 contro gli ellenici, e 4,44 contro i figli di Davide), dato che, al di là del punteggio, abbiamo segnato un numero inusitatamente basso di IMP: 12 nel primo caso, e 22 nel secondo. E significativo al riguardo è stato anche il secondo match, quello contro la modesta Repubblica Ceca. Lo abbiamo infatti vinto, incassando 15,43 VP, ma concedendo ben 43 IMP agli avversari, ventinovesimi in classifica. L'analisi delle mani rivela ciò che già i punteggi fanno sospettare: molte incomprensioni tra le file dei nostri, ed in particolare nell'ambito di Bianchedi-Madala, ovvero una coppia collaudata che ha però avuto una giornata difficile, alle quali abbiamo potuto sopperire contro chi era disponibile a farci qualche regalo, ma non quando invece lo spessore degli avversari era maggiore. Sembrano invece intendersi Donati e Duboin, finora capaci di pochissime sbavature, e che marciano con ritmo regolare, senza troppi acuti, ma anche concedendo pochissimo. Più altalenanti Bocchi e Sementa, molto aggressivi in fase licitativa, iperattività che ha finora pagato ottimi dividendi anche al prezzo di qualche occasionale rovescio.
Per quanto attinente agli avversari di ieri, ed all'influenza sulla classifica generale, i greci erano una delle formazioni che avevo indicato come possibili papabili per il gruppo delle migliori otto, ed in effetti, dopo una partenza che più falsa non si può (un rotondo "0" all'esordio contro la Norvegia), si sono messi a pedalare di buona lena e sono ora decimi dopo tre sonanti vittorie consecutive. Sembrano quindi per ora confermare quanto di buono hanno fatto vedere l'anno scorso a Montecatini, ma proprio quel primo passo falso pesa ancora come un macigno sulla loro classifica. Tempo per migliorarla ne hanno comunque abbondantemente: tutto è ancora in fieri.
I miei amiconi israeliani - notoriamente Israele è il paese che ho visitato più di tutti, nell'ambito dei miei viaggi bridgistici: ben trentatre volte - sono saliti al terzo posto, una posizione al momento leggermente al di sopra delle aspettative, avendo messo il turbo da quando è arrivata la loro terza coppia, Amir Levin-Josi Roll. Oltre ad aver dovuto predentemente giocare in quattro, bisogna anche dire che questi due, insieme alle stelle Alon Birman e Dror Padon, rappresentano senza dubbio il quartetto migliore che il paese ebraico può mettere in campo (e non me ne vogliano Ilan Bareket ed Asaf Lengy: spero comunque che non sappiano leggere l'italiano). Proprio contro gli israeliani si è vista una delle mani dove è venuta fuori un'incomprensione tra Agustin e Alejandro. Dato che riveste un grande interesse tecnico, ve la faccio vedere, così che decidiate come vedreste voi la situazione nei panni dell'uno e dell'altro.
La licita è semplice: apre Ovest di 1P, Nord dice 2NT, Est salta a 4P e sull'ovvio 5F di Sud Ovest contra. Per molte coppie questo contro è punitivo (ben quattordici tavoli su 32 hanno visto il risultato finale di 5Fx +2, per 1150 punti nella colonna NS), ma non per i nostri (se fosse punitivo, sono certo che Madala, che giocava in Ovest, non l'avrebbe detto): indica invece una mano progressiva, disposta a giocare 5Fx con valori adatti in mano al compagno, al quale si chiede invece di togliere nel caso contrario. Bianchedi l'ha forse interpretato male (non credo), o molto più probabilmente ha ritenuto di avere abbastanza per tenerlo, e dopo l'attacco a picche sud ha ovviamente impacchettato tutte le prese. Se vi interessa, ad un quindicesimo tavolo la licita è stata identica, ma il Ceco Milan Makura ha attaccato a cuori, salvando qualche IMP (4 al posto di 11: nell'altra sala il contratto è stato giocato non contrato, come nel caso di Donati-Duboin).
Per fortuna, come dicevo all'esordio, non solo noi abbiamo marciato a tre cilindri (beh, diciamo due e mezzo): mentre battevamo i cechi, infatti, la Francia perdeva dal Galles, Monaco dal Portogallo, l'Olanda dal Belgio (e nettamente: 13-57), mentre la Norvegia vinceva di 4 miseri IMP contro la Spagna, e la Polonia di soli 2 IMP contro la derelitta Ucraina.
I baltici sono andati maluccio nella giornata, e certo il fattore stanchezza - ricordo che giocano in quattro - deve essersi fatto sentire. Al proposito, sembra ora possibile che la terza coppia raggiunga Ostenda, ma non prima di lunedì, e forse anche più tardi.
Per il resto, sta andando molto bene l'Islanda, ora quarta, e sono risalite sia l'Inghilterra che la Svezia, mentre la batosta con i belgi ha affossato l'Olanda.
La giornata di oggi è densa di appuntamenti di cartello, visto che nel primo turno (che comincia all'una: in mattinata si svolgono le elezioni per il nuovo consiglio EBL) vedremo Svezia-Norvegia, Olanda-Bulgaria e Germania-Inghilterra (per noi, invece, la mediocre Romania), e nel secondo gli azzurri contro gli inglesi, Polonia-Germania e Francia-Olanda.
Veniamo adesso alle coppie. Tra le signore, Le nostre Baroni-Paoluzi sono partite benissimo, dominando la classifica per lungo tempo, ma hanno poi subito una brusca flessione prima di riprendersi ed attestarsi al terzo posto, un'eccellente posizione prima che parta lo sprint finale, le ultime ventuno mani che assegneranno le medaglie. Comandano due delle solite note, le polacche Kasia Dufrat e Justina Zmuda (molto note anche da noi, dato che si vedono spesso nei nostri campionati), e quarte sono le altre due baltiche Sarniak e Kazmucha. Terze le danesi Bilde e Rasmussen. Ecco il totale provvisorio:
Meno
soddisfacenti i più attempati, visto che le nostre due coppia arrancano in
posizioni modeste. Vediamo subito il parziale:
Come si può vedere, galleggiano a metà classifica Mina-Pulga, mentre i romani sono incappati in una giornata davvero negativa. Davanti, un muro polacco, tipico della specialità e della categoria, largo ben quattro coppie, sbarra il passo alle posizioni di rincalzo, e non c'è da meravigliarsi: la prima coppia contiene un campione olimpico (Piotr Tuszyinsky), la seconda e la terza un campione del mondo a coppie open (Michal Kwicien e Marek Szymanowski, rispettivamente). Mica facile sfondarlo, quel muro.
In : 54th European Bridge Championships