Un cielo plumbeo e gravido di pioggia aveva salutato l'edizione 2013 dei campionati europei - quella volta nella loro versione "Open" - e uno ancora peggiore accoglie questa nuova.

Al mio arrivo qui, oramai quattro giorni fa, c'erano 29° ed un sole brillante, ma presto il bellissimo mare di fronte ha cominciato ad avvolgersi di vapori, e già nella serata di domenica tutto si è coperto, ed il tempo è andato costantemente peggiorando.

Prima ancora del 2013, Ostenda aveva ospitato un'altra edizione degli europei nel 2010 (ed altre ancora più indietro nel tempo, e di varia natura; persino io ho giocato qui un'edizione dei Common Market Championships) , e nella circostanza quella a squadre. Ricordo dolcissimo, perché quella fu l'ultima vittoria di un ciclo epico, iniziato a Villamoura nel 1995, e caratterizzato da un dominio azzurro pressoché assoluto: al titolo in terra portoghese si successero quelli di Montecatini (1997), Malta (1999), Tenerife (2001), Salsomaggiore (2002), Malmoe (2004) e Varsavia (2006). La striscia si interruppe a Pau, dove, in circostanze disagiate, non sapemmo fare meglio del quinto posto (ma ci qualificammo comunque per la Bermuda Bowl, nella quale raggiungemmo poi la finale a San Paolo, nel 2009, perdendola dagli USA), ma riprese appunto a Ostenda, prima dell'ultimo lampo rappresentato dal bronzo di Dublino due anni dopo.

I protagonisti di quell'epopea sono vari, ma sia per la sua diretta presenza, sia perché suoi giocatori sono sempre stati presenti, non si può non legarla principalmente al nome di Maria Teresa Lavazza, la capitana più vincente della storia azzurra insieme all'imbattibile Carlo Alberto Perroux, creatore e mentore del mitico Blue Team.

E dopo anni di assenza, per vicissitudini non certo commendevoli, Maria Teresa è finalmente tornata al timone della squadra, e con lei molti dei giocatori che l'hanno aiutata a scrivere la storia. Quattro di essi hanno già il capo ricoperto di allori internazionali: Bocchi, Duboin, Madala e Sementa, e due sono di più recente alla prima apparizione su questi schermi, ovvero Alejandro Bianchedi e Giovanni Donati. Il primo ha maturato comunque una grande esperienza con la maglia dell'Argentina (ma è italiano di nascita, tanto da avere da sempre il doppio passaporto), mentre il secondo, a dispetto dell'età, ha comunque alle spalle un gran numero di campionati a livello giovanile, l'Europeo di Budapest due anni fa, e la Bermuda Bowl dello scorso anno.

Nascondersi sarebbe ridicolo: i nostri sono tra i principali favoriti della competizione, ed a loro ulteriore vantaggio si può dire che molti degli antichi, e più prestigiosi nemici non sono presenti. Molte nazionali che ci hanno dato filo da torcere in passato sono molto rimaneggiate, e quasi ovunque prive delle loro stelle più brillanti. In parte per problemi interni, e in parte per scelte precise di rinnovamento, ma il fatto rimane. Anche la Francia, recente stella di prima grandezza, ha dovuto smontare la squadra che aveva fatto tanto bene negli ultimi tre anni (è campione in carica) causa i problemi di salute di Quantin, al punto che, non volendo rinunciare a di lui partner Lorenzini, ha rotto un'altra delle due coppie per metterlo insieme a Jerome Rombaut.

In questo scenario, l'avversario probabilmente più temibile è la Svezia, con dei giovani quanto mai pericolosi, e certo merita un occhio di riguardo l'Olanda. Ma difficilmente potrà seriamente impensierirci Monaco, che gioca di fatto in cinque e con uno sponsor, ed anche la Bulgaria spesso pericolosa negli ultimi anni - basta guardare a cosa ha fatto a Lione un anno fa - è in formazione largamente rimaneggiata. Rimangono la Polonia, oggetto abbastanza misterioso nella terza coppia - nota ma non così usa a questi palcoscenici - e sempre tra le più insidiose, e forse l'Inghilterra, ma anch'essa è molto diversa da quella che tanto bene ha fatto nel recente passato. Per il resto, mi riesce difficile vedere all'orizzonte qualcun altro che ci possa dare troppo fastidio.

Per i primi otto posti, validi per la qualificazione alla Bermuda Bowl del prossimo anno, una sorpresa potrebbe venire dalla Grecia, e certo lotteranno la Norvegia, Israele (tornerò poi sul caso della squadra israeliana), l'Irlanda, la Danimarca, e chissà quale altro outsider, difficile da identificare al momento.

Per quanto attinente alla giornata di oggi, i nostri cominciano con il Galles, e poi, nell'unico giorno che presenta quattro incontri, dovranno affrontare il Belgio, la Germania e il Portogallo nell'ordine. L'unico incontro di cartello è il terzo, il quale potrà infatti essere visto su BBO, mentre gli altri sono di difficoltà medio-bassa.

Il terzo turno è quello che vede altri scontri diretti di grande interesse, ed è un peccato che si accumulino tutti nello stesso momento. In particolare, da segnalare Francia-Svezia e Polonia-Olanda.

In contemporanea alle squadre Open iniziano anche le competizioni a coppie riservate alle signore ed ai Seniores. Noi abbiamo Baroni-Paoluzi tra le prime, in un campo di gara durissimo, e due formazioni tra le seconde: Comella-Sabbatini e Mina-Pulga.