Ieri splendeva il sole, ma oggi la buriana atmosferica è ripresa con rinnovata intensità: dopo aver regalato uno spettacolare tramonto da cartolina, "l'oceano immenso di fronte" è tornato a tempestare avvolto dalle nubi. E lo ha fatto in perfetto accordo con il barometro all'interno del Kursaal: il campionato ha vissuto ieri una delle sue giornate più tormentate, sia per i nostri colori, sia per quanto attinente alla classifica generale dei tre eventi in corso. Specie nell'Open, infatti, si è assistito tanto a precipitosi crolli, quanto a prepotenti risalite, come se le squadre coinvolte fossero state colpite da un fulmine: le une abbattute, e le altre caricate di energia.

Ma andiamo con ordine, e come sempre, "ladies first".

Le nostre hanno avuto una giornata che difficilmente poteva essere più negativa, a dispetto di un calendario all'incirca medio. Avevano infatti l'ottima Danimarca per cominciare, poi le inglesi non certo in grande spolvero, e poi, dopo il bye, le ungheresi di mediocrissima classifica e modesta qualità. Purtroppo, si è cominciato con un quasi cappotto a sfavore: i -50 accumulati contro le danesi (12-62) sono valsi 0,82 VP. Poi, dopo essere partite benissimo contro le britanniche - conducevamo 38-3 a cinque mani dalla fine - due mani disastrose hanno fissato il punteggio sul 38-35. L'ultima, che ci è costata 17 VP, ve la faccio vedere:

Nel solo incontro Inghilterra-Italia la linea Est-Ovest si è arrampicata a slam, e su tutti e due i tavoli. Ma mentre il sei cuori di Aghemo-Buratti è caduto di due prese, il sei picche di Fawcett-Draper è stato realizzato. Il punto è, che come descrivo in un articolo per il bollettino, con l'attacco a quadri si va sotto a manche!

Per il momento vi metto qui l'articolo medesimo nell'originale inglese, poi pubblicherò la traduzione.

A defensive gem


Robson set the boat of his partnership on a course for troubled waters - three diamonds floats into the 800 territory - and Forrester sportingly pushed the boat out still further. But his opponents ignored them - I wonder why Josi Roll did not apply the axe to four clubs: if had done so, Amir Levin could have, in turn, doubled four diamonds as well - and settled for 4S. Forrester started the defence off on the right foot by leading a diamond, and Levin ducked, giving Robson a choice of defences. Reasoning that declarer would not have ducked if a shift was needed, he played a second diamond honour. 

Playing a spade to dummy's queen, then a heart toward the king is no good: the third, then the fourth round of diamonds would promote a trump trick for the defence, and four in all, but Levin carefully avoided it, finding instead a splendid play: he led his low heart from hand, and put up dummy’s queen. Had Robson won that, and continued with a further top diamond, declarer could have ruffed in dummy then used the heart king as his re-entry to hand to draw trumps, conceding just one trump trick. Had Robson returned a heart instead, declarer could have led out trumps from the top, again losing just one trump: he takes three top trumps, crosses to the club ace and plays the heart jack to pitch his diamond. But when the first round of hearts went to Forrester’s three (true count) and dummy’s jack, Robson ducked!

Now declarer played a second heart. Only now Robson won his ace, and carefully shifted to a club to dummy’s jack. All declarer could do was lead dummy’s top heart, pitching a diamond, but Forrester ruffed and led a club for his partner to ruff, for down one. 

Non conosco gli sviluppi della mano, ma so che l'attacco è stato a fiori, e ora non c'era più rimedio. Contro lo slam (ma non contro la manche) è sufficiente anche attaccare a cuori, perché questo rimuove prematuramente un rientro dalla mano della dichiarante, quando la dama di picche ancora non è stata sbloccata.

Dopo questo inizio così difficile, è arrivato un turno di riposo, ma dopo quella siamo state doppiate dall'Ungheria (44-22 per le magiare), una formazione che ancora si trova sotto di noi dopo averci recuperato oltre 10 VP (15.38-4-62).

Insomma male, molto male, ma con ancora ampio margine di recupero a disposizione, sempre che si cominci a marciare ad una velocità più accettabile, e che si evitino i grossi rovesci che si sono visti qua e là (come anche un quattro picche contro le ungheresi).

Oggi le nostre se dovranno vedere, nell'ordine, con Serbia, Turchia e Belgio. Squadra giovanissima e di eccellente classifica la prima, di ottima tradizione ma di mediocre posizione la seconda, e del tutto insignificante la terza. In definitiva, una giornata buona per leccarsi le ferite. Dovessero uscirne male, alle nostre rimarrebbe pochissimo spazio di recupero, perché ancora si devono incontrare quasi tutte le prime della classe.

Al di fuori, la Polonia ha preso la testa, superando quella Norvegia che ha condotto, non troppo sorprendentemente, a lungo, a vicinissima al vertice è la Svezia. Nel secondo turno di giornata c'è stato il bi match tra baltiche e svedesi, con le prime prevalenti per 2 IMP (33-31). La classifica sembra già ben delineata, con un blocco nordico davanti (tra le figlie del grande nord manca la sola Finlandia all'appello delle migliori), ed anche Francia e Inghilterra in discreta ascesa. Ecco il totale:




Passiamo ora ai canuti, anch'essi fonte di dolenti note, se non di pianto a stridor di denti. I nostri hanno incassato 5.40 contro la Danimarca - nostra bestia nera di giornata, dato che anche le donne ci hanno perso nello stesso turno - 15.92 contro il Belgio e 6.25 contro la Romania, concludendo con quello che è, al momento, un disastroso sedicesimo posto, largamente sotto media. Diversamente dalle fanciulle, infatti, gli ingrigiti partivano da una posizione già mediocre, e l'hanno significativamente peggiorata, a base - a sentire i commenti - di numerose incomprensioni. Speriamo che il risultato dell'anno scorso non abbia indotto ad un eccesso di confidenza e relativa faciloneria, o almeno che i nostri si ricompongano e prendano a giocare come certo sanno.

La giornata di oggi non è, sulla carta, di quelle utili ad imbottirsi di punti, ma nemmeno appare impossibile, dato che ci attendono Ungheria, Inghilterra e Germania nell'ordine. La prima è discreta, ma non eccezionale; la seconda ha una formazione certo non all'altezza della sua tradizione; la terza è appena sopra di noi.

Vediamo la classifica e poi ragioniamo sul resto.



La prima annotazione mi porterebbe a dire, con riferimento alla Polonia: "se Sparta piange Atene non ride". I baltici, super favoriti insieme ai francesi, sono ancora sotto media, e stanno quindi causando la più grande delle sorprese. Parlando con il loro capitano, mio simpatico interlocutore da lungo tempo, ho scoperto che i sei sono svogliati e presuntuosi, e troppo indulgenti nei confronti dell'ottima birra belga. Ha promesso di metterli a regime, e dovesse riuscirci ci sarebbe ancora tempo, per loro, per una risalita al momento difficile da pronosticare.

Gli altri favoriti, invece, sono adesso secondi, ed al vertice insieme ai transalpini si trovano due compagini certo non abituali da quelle parti, la Norvegia - una potenza a livello Open, e niente male anche in ambito femminile, ma mai vista sopra la metà classifica tra i più anziani - e l'Irlanda, squadra che a livello Senior ha da sempre il record di zeri, ma che qui ha portato alcuni veterani di vaglia, sottraendoli all'Open (con risultati non proprio encomiabili di quest'ultima formazione)

E per finire l'Open, squadra che ha all'incirca ripetuto la prestazione del giorno precedente - maluccio, dunque - ma che, come già domenica, ha continuato a galleggiare tra le prime grazie alla favorevole congiunzione astrale, ovvero ai risultati altrui, risultati che ancor più hanno avuto l'effetto di addensare la parte alta della classifica, dove le distanze sono oramai tali da potersi vedere repentini cambiamenti con irrisoria facilità.

I nostri hanno cominciato lasciando 15.38 VP nella mani della Turchia, poi hanno battuto confortevolmente l'Austria (16.42-3.58), e infine hanno perso dalla Svezia (7.97-12.03). La giornata è stata caratterizzata da un gioco piuttosto selvaggio e da numerosi colpi dati (pochi), e subiti (molti), con un dividendo negativo da parte della Dea bendata soprattutto in due slam a nostro sfavore. Una mano, però, moderna anzichenò, mi è rimata sullo stomaco:

Quando è stata giocata in sala aperta, Ole Rimsted ha aperto con un classico, per il gioco Juniores, barrage di tre picche, e dopo che Bocchi ha contrato, tutti sono passati. La difesa non è stata impeccabile: Norberto ha attaccato ed ha continuato con i due onori di quadri, ma questo è costato una presa: -5, e 1100 punti per noi. Mi stavo chiedendo se i bombardieri nordici di aperta avrebbero, o meno, attinto lo slam nei colori rossi, realizzabile grazie al più classico dei colpi a base delle rotondità umane, quando ho visto con orrore Giovanni Donati replicare l'azione di Rimsted. Lo stesso hanno fatto Nystrom in Nord e, ovviamente, gli altri, ma la difesa è stata letale: asso di quadri, piccola cuori, l'altro onore di cuori, l'asso di picche e la dama di quadri. Ora Sud ha proseguito a fiori, e dopo che Nord ha incassato prima il re di quadri, e poi intavolato il re di cuori, Donati si è ritrovato con un misero totale di tre prese: -6, e 1400 nella colonna sbagliata.

Ora, sono consapevole che la linea di pensiero moderna tollera aperture come quella - anche se, forse, il manuale del 2018 prevede almeno una 6-4 - ma io posso dire che continua a non piacermi, senza voler essere influenzato dal risultato (per la cronaca, lo slam è stato chiamato, e ovviamente realizzato, su quasi la metà dei tavoli).

I nostri sono attesi oggi da una giornata interessante, a base di Islanda, nostra diretta inseguitrice, Svizzera, mediocrissima, e Polonia. I baltici, partiti bene, hanno inevitabilmente cominciato a subire il dover giocare in quattro, e sebbene resistano nelle posizioni di rincalzo, è difficile pensarli come un avversario troppo ostico, alle condizioni attuali. Vediamo ora la classifica.    


Tre le note principali: la corsa dell'Olanda,  nettamente in testa e che ad un certo punto sembrava dovesse andare in fuga, dato che si è momentaneamente ritrovata con oltre 15 VP di vantaggio sulla seconda;  la prepotente risalita di Monaco, a base di panchine per lo sponsor, e conseguenti robuste iniezioni di Helgemo-Helness e Maertens-Multon, e la crisi di Israele, uscita male da una giornata non complicatissima, sulla carta.

La Svezia ha rallentato la risalita, ma ha comunque concluso la giornata con il segno più, è in fiducia, e adesso vicinissima alle posizioni di pregio. Ha tenuto l'Inghilterra, e così ha fatto anche la Grecia. Insomma, girata la boa di metà gara - mancano quindici incontri, e diciotto sono alle spalle - la classifica è già discretamente delineata.