Finito. Tutti i verdetti sono stati emessi, e per noi non sono stati una gran che. Anzi, stiamo parlando di una delle peggiori spedizioni azzurre di sempre, con una sola qualificazione ai mondiali - l'Italia Open, alla Bermuda Bowl - e due pesantissime eliminazione subite sia dai Seniores vice campioni del mondo, sia dalle signore, pur uscite da una selezione a squadre (torneremo sull'argomento).

Per giunta, il dato riguardante l'Open è soddisfacente per modo di dire: la squadra si è qualificata solo perché il campo è stato allargato, ma fossero ancora state sei le papabili, saremmo rimasti fuori, quando invece eravamo giunti sesti due anni fa, con una formazione molto meno blasonata, ed un campo di gara senza dubbio più duro. Gli azzurri sono infatti arrivati ottavi, solo tre VP al di sopra dei noni, ed hanno sofferto fino all'ultima carta per portare a casa il risultato.

Ma veniamo invece ai risultati altrui, ovvero a rendere il dovuto merito ai vincitori, ai medagliati, ed a tutti i qualificati.

Nelle signore la Polonia partiva da una posizione di privilegio, e l'ha facilmente mantenuta, anche se prima dell'ultimo turno i suoi punti di vantaggio sulla Svezia erano ridotti a tre. Le baltiche hanno però demolito le nostre, e con gli oltre 18 VP intascati si sono portate al di fuori del limite raggiungibile dalle dirette avversarie. Queste, comunque, hanno perso dall'Olanda, e non c'è così stato nessun patema. Argento comunque alle nordiche, come nordiche sono le terze, le norvegesi, le quali hanno occupato quella posizione per tutto il torneo, anche comandando a tratti.

Ecco la classifica:



Alla fine, alla Venice Cup si sono qualificate tutte le formazioni più blasonate, anche quelle che, molto rimaneggiate, ci avevano fatto sperare che le nostre non avessero un compito troppo duro. Non è purtroppo stato così, ed è stato un peccato vederle effettuare un gran recupero ieri, solo per naugfragare contro la derelitta Irlanda nell'ultimo match di giornata.

I Senescenti non hanno mai trovato il ritmo, e se hanno avuto una qualche chance, grazie ad un colpo di reni finale, bisogna però dire che hanno balbettato fin dall'inizio, con i soli Mina e Pulga a salvare l'onore, mentre entrambe le altre coppie hanno avuto numeri da mediocri a pessimi.

Alla fine sono rimasti fuori per meno di quattro VP e mezzo, ma da medaglia d'argento mondiale che erano, ci si aspettava, e doverosamente, ben di più.

La Francia aveva già vinto con un turno ancora da giocare, e per il dire il vero aveva già ipotecato il titolo ad almeno otto turni dalla fine, staccata com'era.

Ecco la classifica:

Argento alla Svezia, e bronzo all'altra favorita della vigilia, la Polonia. Queste formazioni avevano ben più quarti di nobiltà della nostra, e l'hanno atta valere. Peccato vedere l'Irlanda fuori dal podio, formazione che ha tenuto il passo della Francia per lungo tempo, ma che ha accusato una piccola crisi nel finale, risultata fatale.

Anche qui, tra le otto tutte le squadre di migliore tradizione, ad eccezione proprio di noi.

Ed infine l'Open, dove ha vinto la Norvegia proprio all'ultima curva, rimontando i nostri nell'incontro finale quel tanto che bastava per superare di un'incollatura Israele. Che temperamento i nordici: partiti 0-25 grazie a due slam contro, hanno inanellato una serie di piccoli swing, fino ad accumulare 30 IMP mentre i nostri ne scrivevano solo altri quattro.

Terza un'inattesa Russia, ma con il campo di gara così falcidiato dalle assenze di peso, la coa non stupisce più di tanto.

Ecco il totale:

Tra le grandi, fuori dalla Bermuda Bowl dell'anno prossimo Polonia e, soprattutto, Francia vice campione in carica, ma i transalpini sono arrivati qui molto rimaneggiati, e non per colpa di beghe interne, bensì per cause mediche.

Domani vi regalerò un'analisi più approfondita.