In una settimana di "cartoline", non ho ancora avuto modo di parlare anche solo un po' della città che ci ospita, perché, come al solito, immerso nel lavoro dalla mattina alle sei (l'ora nella quale scrivo) alla sera dopo cena, non ho mai modo di vedere niente intorno a me.

Ieri, fortunatamente, ho potuto fare una brevissima eccezione, dato che il presidente della federazione portoghese, Inocencio Araujio - persona squisita e di nascita e madre italiana (e quindi di lingua italiana) - mi ha portato ad acquistare del divino bachalau. Dovrò lavare con cura i vestiti una volta a casa, ma ne sarà valsa la pena: il baccalà che si trova quaggiù è di qualità molto superiore a quello reperibile in Italia, in particolare perché di taglia più grossa, e quindi con filetti più spessi e saporiti. Una volta cotto  sotto vuoto a bassa temperatura, e servito con aglio, olio e peperoncino in compagnia di ceci (il modo tradizionale di consumarlo a Pisa in occasione della vigilia di Natale), oppure fatto con i porri, o fritto, o fritto e messo in salsa (tutte ricette tradizionali della mia zona), diviene cibo per palati immortali, né più ne meno dell'ambrosia.

La breve escursione mi ha dato modo di vedere un pezzettino del centro storico dell'antica Olisipo (così la chiamavano i greci), e quel che si è offerto ai miei occhi mi è davvero piaciuto moltissimo. La metropoli lusitana, come molte altre città di grande importanza è situata su un fiume, il Tago, e la sua fondazione risale a tempo immemore. Reperti archeologici come Dolmen e Menhir testimoniano l'originale dominio di genti iberiche, di religione celtica, ma ne è attestato il successivo passaggio ai fenici, e quindi a Cartagine, fin dal 1200 a.C, fino a che, proprio a seguito delle guerre puniche, se ne impossessassero i romani alla fine del terzo secolo a.C.

L'attuale centro storico è molto più recente, ma qua e là si trovano caseggiati del 1500, mentre la maggior parte degli immobili e degli arredi urbani risale ad un periodo tra i duecento, ed i cento anni fa. Sia come sia, è bellissima, ed è un peccato che io non abbia più tempo per goderla.

Ma veniamo al bridge, e per farlo cominciamo col dare uno sguardo alla classifica:


Per l'ennesima volta, la squadra che è andata a dormire in testa si è svegliata...col mal di testa (mi si perdoni la battutina). E' già infatti la quarta volta consecutiva che la leader di giornata finisce diverse posizioni indietro, dimostrando che almeno a bridge il potere logora chi ce l'ha. Questa volta è stato il turno della Polonia, la quale ha perso da Croazia e Francia prima di rimettersi in carreggiata contro Danimarca e, soprattutto, Norvegia. I baltici avevano comunque una giornata dura, e ne sono usciti ben sopra media, tanto che, pur cedendo la leadership, si sono comunque mantenuti vicini alla vetta.

Al comando è tornata la Svezia, alla quale sono finalmente stati restituiti 2 VP grazie alla decisione arbitrale alla quale avevo accennato, e che è stata capace di una buona giornata, seppure macchiata da una sconfitta con l'Estonia. Il punto esclamativo i nordici lo hanno apposto nel terzo turno, quando, ahimè, hanno rifilato un severo 43-0 ai nostri rappresentanti.

Dietro la Svezia continua la marcia molto regolare della Romania, oramai stabile tra le prime quattro da ben tre giornate. I nostri fratelli neo-latini sono però stati, classicamente, "coltelli", dato che anche loro ci hanno inflitto una severa batosta, che solo alla fine si è trasformata dall'identico 43-0 subito dagli svedesi, in 43-13 (gli azzurri hanno subito un pesante 86-0 in ventuno mani consecutive, prima che un attacco di Uggeri sollevasse la cappa di nebbia). Dopo i rumeni la Latvia, che non demorde, ma che ha a suo sfavore il fatto di giocare in quattro (come la Svezia, che però ha ventidue anni come età media!), abbracciata dalla già nominata Polonia.

Dopo quelle quattro c'è un piccolo scalino di 5 VP, prima di trovare la rediviva Francia, che alle quattro vittorie di due giorni fa ne ha fatte seguire altrettante ieri, e se solo i transalpini avessero giocato due mani in meno sia contro la Polonia che contro la Scozia, sarebbero ora secondi ad un punto dalla Svezia, visto che in entrambi gli incontri le ultime due smazzate sono costate loro 16 IMP (curiosamente, la stessa cifra nello stesso ordine).

Dietro ai francesi c'è un ulteriore scalino di quasi 10 VP prima di trovare la Danimarca e la Russia, molto vicine, ed altri dieci separano quest'ultima da un gruppetto che contiene anche noi, e che rappresenta l'area più calda. Tra i nostri portacolori, ottavi, e l'Austria, tredicesima, ci sono circa 9 VP, ma direi che la zona di coloro i quali possono ancora lottare per un posto al sole si estende fino alla Norvegia, circa 20 VP sotto di noi. La Serbia, invece, staccata di ulteriori 15 VP, e le squadre che la seguono non hanno invece chance realistiche.

E' ora tempo di parlare del cammino dell'Italia, ma purtroppo male tempora cucurrerrunt ieri in Lisbona, "sulla Terra, la Terra che un astro" (per i meno attenti, la citazione è di Jacques Prevert), negli ultimi due turni. Gli azzurri erano infatti partiti benissimo, battendo l'Olanda con qualche incertezza (subendo tutti e trentadue i punti incassati nelle ultime cinque mani), e poi travolgendo la Norvegia, ma da quel punto in poi si è spenta la luce, prima che un lampo di Paolo Uggeri, come già detto, squarciasse finalmente le fitte tenebre. Eccolo, il lampo.

Gli avversari dichiarano:

e voi dovete selezionare una carta da: 
Ragionando, correttamente, che entrambi gli avversari sembravano avere preoccupazioni in merito al fermo a picche, Uggeri ha intavola il re nel colore, e ha fatto centro, perché Marilina Vanuzzi possedeva la dama quarta nel colore (diviso 3-3), la dama di cuori fuori impasse e l'asso di fiori secondo. -2, e 13 IMP, visto che nell'altra sala la difesa, dopo l'attacco a fiori, non ha trovato la continuazione a picche (si poteva fare, ma non era così banale).

Tutto questo ci ha lasciato in una posizione scomoda, 22 VP dietro alle medaglie (e a 31 VP dall'oro), e solo 0.48 VP dalla nona classificata, ovvero nella necessità di guardarsi le spalle, più che di avere sogni di gloria. Finora i nostri hanno comunque giocato compatti e in armonia, e niente è perduto. Oggi ci attendono quattro impegni di durezza sotto media, nel complesso, visto che dobbiamo affrontare, nell'ordine, Serbia, Danimarca, Bulgaria e Spagna, ovvero scarsine le due estreme, e impegnative le due centrali. Domani, delle grandi avremo la sola Polonia, mentre per il resto formazioni da medie a debolissime (ci manca anche l'ultima classificata). In particolare, guardando alle prime tredici, l'Italia ha il terzo miglior indice di resistenza delle squadre mancanti (la media delle posizioni occupate dagli avversari rimanenti), e vicinissima alle prime due. Infatti, la Germania, squadra messa meglio, ha 17.875, mentre noi abbiamo 17.15. L'Austria - la squadra con davanti il cammino più duro, ha 9.75.

Ma eccovi il totale:


Updates here;
Un altro parametro interessante è il numero delle squadre classificate tra le prime tredici ancora da incontrare. La Danimarca è quella messa meglio, con solo due match del genere, ma Italia e Germania ne hanno solo uno in più. I leader svedesi sono quelli messi peggio, visto che, come l'Austria e la Russia ne hanno cinque. Cercherò di mettere le statistiche aggiornate alla fine di ogni incontro.

Ecco il programma BBO quale al momento noto:

10.00 - 11.40      R22 Romania vs Latvia    — Austria vs Sweden 
12.10 - 13.50      R23 Denmark vs Italy      — Germany vs Switzerland

Buon divertimento.

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