Finalmente il campionato è partito: le prime carte hanno toccato il tavolo, e la grande kermesse, che impegnerà i partecipanti per almeno otto giorni (tre turni di sedici mani al giorno, per un totale di ventitré turni, è quanto aspetta le varie formazioni nell’ambito della fase di qualificazione) ha visto i primi colpi brillanti, e qualche errore madornale, entrambi sempre più visibili grazie alla copertura BBO, assicurata su ben ventiquattro tavoli: uno su quattro.

Nella Bermuda Bowl i nostri, al momento privi di Agustin Madala alle prese con una gastroenterite e quindi costretti a giocare in quattro (Bocchi-Sementa e Lauria-Versace), sono partiti con il piede giusto: avevano una giornata non facile, e ne sono usciti con tre vittorie. Prima hanno piegato, in rimonta, USA 2, la quale se ne era scappata via grazie ad uno slam maldestramente chiamato da Greco-Hampson (ben sotto il 50%) che aveva il pregio di essere facilmente realizzabile (27-22, 11.48-8.52). Poi hanno strapazzato la Russia 68-27 (18.21-1.79) e infine hanno superato di 1 IMP, proprio all’ultima mano, l’Australia (25-24, 10.31-9.69). Da notare gli IMP subiti, decisamente pochi, anche se non moltissimi sono stati anche quelli segnati con USA 2 e Australia.  Non ho avuto modo di seguire nessuna mano, ma a giudicare dagli altri risultati, sembra che le mani non si prestassero troppo, dato che numeri alti sono stati registrati solo sporadicamente. Oggi ci attendono due avversarie di rango, quali Israele e Svezia (l’ultima, in particolare, è data tra le maggiori favorite), e poi il modestissimo Marocco.

Fuori da casa nostra non ci sono state grandi sorprese, salvo la partenza decisamente sotto tono di USA 2, la quale, dopo la sconfitta contro di noi, ha perso seccamente dal Canada prima di battere Singapore, e nemmeno troppo largamente, tanto da finire diciottesima. Fuori dalle prime otto è anche USA 1 (nona) a dire il vero, e così anche qualche altra delle pretendenti più accreditate alla qualificazione ai KO, ma dopo un solo giorno questo è ancora ben poco significativo. Ecco la classifica:


Veniamo ora alla categoria mista, dalla quale sono venute buone notizie, almeno in termine di classifica (qualche balbettamento nel gioco c’è però stato). I nostri, infatti, avevano una giornata abbastanza “morbida”, con due incontri sulla carta molto facili, ed uno più impegnativo. Nel primo caso, hanno prevalso bene contro i neozelandesi – finiti comunque sopra media nella giornata - per 45 a 29 (14.18-5.82) e battuto nettamente i pakistani per 66-19 (18.87-1.13), mentre contro i lettoni vice-campioni d’Europa hanno finito per perdere dopo un ottimo inizio, causa un pessimo score proveniente da una delle due sale. Il punteggio finale ci ha visti soccombere 31-43, ovvero 6.72-13.28.

Il totale è un incoraggiante sesto posto, ed il fieno messo in cascina verrà buono oggi, in una giornata che si preannuncia molto dura: siamo infatti attesi da Danimarca, Inghilterra e USA 2 nell’ordine, ovvero da due squadre che ci sopravanzano, nonché tra la maggiori favorite (le ultime due) ed una di ottima qualità. Si vedrà la nostra nobilitate.

Al di fuori, si può vedere come il campo di gara sia già spaccato in due tra le migliori e le altre, visto che tra le più attese la sola Polonia arranca, e tra le derelitte (sulla carta) fa notizia il solo Egitto.

Ecco il totale:


Occupiamoci dei canuti, adesso, la nota dolente, ed anche largamente. I nostri rappresentanti hanno avuto una giornata assai nera, perdendo tutti e tre gli incontri, sebbene non di troppo. Ma se perdere contro il Giappone era prevedibile, data l’eccellente tradizione degli asiatici nella categoria (per loro anche un oro e un argento mondiali, negli ultimi dodici anni), meno lo era fare altrettanto contro  la Cina e la Norvegia, formazioni non di primissimo piano, almeno come storia. L’incontro coi nordici, poi, è stato molto falloso, visto che l’abbiamo perso 42-60 (5.40-14.60).  Il totale ci vede diciottesimi. Oggi siamo attesi da Emirati Arabi Uniti – non certo una potenza – e poi due incontri difficilotti: Indonesia e Turchia, due squadre di rango.

Guardando al di fuori, si fanno notare, in negativo, le pessime partenze di Indonesia e Irlanda (che ci sia una maledizione sulle squadre che cominciano per “I”?), mentre sorprende vedere in alto gli Emirati, ben undicesimi. Ecco la classifica:


Le signore, infine, che, contrariamente alle mie abitudini vedrete sempre in fondo perché è l’unica categoria senza connazionali. Qui le soprese in negativo sono molte, ed è questa la categoria dove un fenomeno del genere è meno atteso. Come dicevo infatti nella cartolina numero 0, solo americane, europee e cinesi si qualificano con regolarità alla fase a KO. Per cui sorprende, e non poco, vedere le titolatissime olandesi al ventunesimo posto. Le orange, le quali avevano una giornata di fuoco, hanno prima battuto la Polonia, una delle super favorite per l’oro, ma poi hanno perso disastrosamente dall’Inghilterra, e nettamente dalla Danimarca. Ma male anche la Francia, diciassettesima, la stessa Danimarca, quindicesima, USA 1, quattordicesima, Svezia (che era al comando dopo due turni, ma ha incassato uno 0-20 dalla Norvegia nell’ultimo incontro), tredicesima, USA 2, decima, e Polonia, nona.  A proposito della Svezia, un gustoso aneddoto: le norvegesi hanno dovuto modificare il loro quartetto all’ultimo momento, causa l’indisposizione repentina di una di loro. Le svedesi hanno preteso – come peraltro loro diritto – di selezionare le avversarie, e quindi di farle spostare, già sedute che erano. Lo scarso fair-play ha però pagato un ben magro dividendo! Sorprendono, in alto, Nuova Zelanda e Giappone, certo non previste a quella quota. Ecco il totale: