Dopo una tempesta, seguita da cielo blu e sole, abbiamo oggi cielo a pecorelle, che non promette notoriamente nulla di buono (dalle mie parti l’espressione è inevitabilmente seguita da “acqua a catinelle”). Detto questo, penso sia ora di cambiare un argomento, dati gli oramai troppi riferimenti al tempo atmosferico. Non siamo inglesi, perbacco!

La pennellata di colore locale che voglio oggi regalarvi riguarda quindi altri aspetti, ed in particolare la curiosa esperienza che si vive passeggiando per la zona dove ci troviamo. Ebbene, a dispetto dei molti negozi eleganti, non si trova alcun cartello in inglese, se non molto raramente. Ci sono quattro shopping center uno accanto all’altro, e tutti e quattro hanno negozi di grandi firme, con prezzi altissimi persino per noi. Eppure, accanto a tanto sfavillare, c’è pieno, per strada, di banchetti che vendono le classiche, ed economicissime specialità alimentari cinesi, ma si vedono, al contempo, anche un gran numero di negozi che vendono prodotti gastronomici occidentali (e anche quelli a caro prezzo). Insomma, due mondi che convivono in maniera stridente l’uno accanto all’altro, in una maniera che non avevo mai visto prima. A Pechino, per esempio, si trovano sì tutte e due le realtà, ma l’area “occidentale” è una sola, e ben delimitata, non contaminata da presenze “cinesi”.

Ma veniamo al bridge, il quale non è stato granché consolatorio per i nostri colori, dato che i risultati visti sono stati in generale mediocri, e che gli stessi ci hanno regalato una situazione generalmente preoccupante.

Partiamo con l’Open. La nostra nazionale di maggior spessore è partita malissimo, facendosi strapazzare dall’Inghilterra 8-52. I nostri avversari hanno avuto una mano fortunata, che ci è costata 12 IMP, ma tutti gli altri ce li siamo invece meritati a seguito di qualche svarione. Abbiamo poi continuato superando l’India (36-24) e Hong Kong (26.21) ma le magre vittorie non ci hanno permesso di finire in media, fermi a poco più di 26 VP nella giornata.  Questo ci ha lasciato all’ottavo posto, proprio sul limite della qualificazione, e con meno di 5 VP di vantaggio sulla Norvegia, nona. Di buono c’è che Madala è rientrato, anche se, ancora debilitato, ha giocato solo un turno, l’ultimo. La sua presenza è importantissima, e non solo per quanto attiene alle sue grandi capacità tecniche: gli altri hanno cominciato a patire la stanchezza, ed i cambi saranno benvenuti. Oggi abbiamo Indonesia, Norvegia e Singapore, ovvero due match da sfruttare per mettere fieno in cascina, ed uno cruciale, contro la nostra più vicina avversaria.

Fuori dalla nostra cinta muraria, bisogna sottolineare la rimonta davvero prepotente della Nuova Zelanda, che avevo dato ieri quasi per spacciata, e che ha provveduto a smentirmi grazie ad una buona giornata, a dispetto della sua durezza. Così, i kiwi sono risaliti fino all’undicesimo posto, ad una distanza (29 VP) ancora abbordabile con nove incontri da giocare, seppure l’impresa non sarà facile. E altrettanto, se non peggio, si può dire per USA 2, che mai ha trovato il necessario scatto verso l’alto, e si ritrova dodicesima, come ieri, ma con gap dall’ottava che si va allargando ogni giorno, ed è adesso vasto 32 VP. Direi che le sopra citate siano le ultime due formazioni ad avere ancora speranze: al di sotto, oltre al crescente svantaggio, non c’è il sufficiente talento per pensare ad improbabili rimonte. Ecco il totale:

1

USA 1

224.64

2

NETHERLANDS

211.87

3

SWEDEN

199.34

4

CHINA

195.04

5

ENGLAND

193.61

6

POLAND

191.19

7

ISRAEL

182.92

8

ITALY

182.03

9

NORWAY

177.15

10

AUSTRALIA

162.39

11

NEW ZEALAND

153.95

12

USA 2

149.93

13

CHINA HONG KONG

145.27

14

CHILE

140.93

15

CANADA

140.60

16

INDIA

137.91

17

INDONESIA

136.21

18

RUSSIA

131.44

19

SINGAPORE

129.60

20

ARGENTINA

116.66

21

EGYPT

106.31

22

BANGLADESH

102.34

23

GUADELOUPE

50.30

24

MOROCCO

26.37

 

L’unica nota positiva di giornata è venuta dal settore degli attempati, capaci di inanellare tre vittorie, ivi includendo il prestigioso scalpo danese, fino ad allora sulla testa dei leader della classifica provvisoria. 24-21 il punteggio contro il Canada, per niente un osso morbido da rosicare; 45-26 quello contro la Danimarca, e 47-19, infine, contro l’Australia, anch’essa tutt’altro che un’avversaria banale. Insomma, una rinascita prepotente, e niente affatto tardiva, visto che il totale ci vede tredicesimi a 18 VP dall’ottava: una distanza più che colmabile a questo punto della competizione, anche permettendosi qualche incertezza, purché in mezzo a generale solidità e brillantezza. Oggi abbiamo Francia, Reunion e Irlanda, ovvero un antipasto di fondamentale importanza, perché i transalpini, decimi, sono nostri avversari diretti, e due passaggi cruciali, necessario com’è ottenere due larghe vittorie con due squadre tra le più deboli del lotto (anche se gli Irlandesi poi tanto scarsi non sono).

Al di fuori, si può notare come la classifica sia ben più “profonda” dell’Open, ovvero lasci possibilità di rimonta ben più sotto che non nella Bermuda Bowl: si può dire almeno fino alla sedicesima, la Polonia (autrice di una buona prestazione, ieri, e da tenere d’occhio visto il talento), e forse la diciassettesima, l’Indonesia, ci sono ancora delle chance. Questa è una caratteristica della categoria, dato il maggiore livellamento dei valori.  Ecco il totale:

1

INDIA

203.11

2

ENGLAND

197.88

3

DENMARK

194.47

4

CHINESE TAIPEI

188.67

5

USA 2

183.09

6

TURKEY

173.00

7

CHINA

170.60

8

NETHERLANDS

168.94

9

SWEDEN

167.19

10

FRANCE

164.48

11

USA 1

158.63

12

AUSTRALIA

155.51

13

ITALY

149.45

14

CANADA

147.03

15

JAPAN

146.78

16

POLAND

146.64

17

INDONESIA

138.27

18

CHINA HONG KONG

130.09

19

NORWAY

129.24

20

IRELAND

125.11

21

UNITED ARAB EMIRATES

104.97

22

BULGARIA

91.93

23

REUNION

84.85

24

NEW ZEALAND

74.57

 

Il misto, adesso, dove la nostra squadra ha vissuto sorti alterne, con un prevalente segno meno (-2 dalla media di giornata). Abbiamo iniziato perdendo dalla Russia (6-29), continuato battendo nettamente USA 1 (55-30, e così abbiamo fatto en plein contro le statunitensi), e terminato con una sconfitta a favore della Cina. Gioco falloso e poco ordinato, si direbbe dall’analisi degli score, ma è un aspetto abbastanza generale della categoria, affetta da un’inevitabile mancanza di affiatamento tra le coppie (meno valido per i nostri Attanasio-Manara, anche se presente). Forse manca un pizzico di convinzione, e quindi di determinazione, che spetta ai dirigenti instillare. Il totale è abbastanza pesante, visto che siamo quattordicesimi a -23 dall’ottavo posto, ma niente è perduto, come non lo è per il Brasile che si trova 8 VP sotto di noi. Oltre, invece – il solco è largo 17 VP – direi che nemmeno la “speme ultima dea” abbia cittadinanza. La giornata prevede proprio il Brasile – all’ultima spiaggia – e poi la durissima Romania ed il modesto Egitto (penultimo).

Detto della profondità della classifica, mi rimane da sottolineare la stabilità delle prime posizioni, dove l’Inghilterra ha staccato tutti, volando ora 24 VP più in alto della seconda, la Francia. A voi il totale:

1

ENGLAND

220.52

2

FRANCE

196.42

3

ROMANIA

195.36

4

USA 2

191.69

5

LATVIA

184.88

6

CHINA

180.61

7

RUSSIA

178.24

8

INDONESIA

176.51

9

USA 1

172.31

10

POLAND

172.19

11

DENMARK

168.48

12

SWEDEN

164.94

13

CHINESE TAIPEI

156.49

14

ITALY

153.75

15

BRAZIL

145.12

16

AUSTRALIA

128.78

17

THAILAND

126.88

18

INDIA

113.63

19

NEW ZEALAND

113.37

20

CANADA

112.82

21

BARBADOS

103.82

22

MOROCCO

98.18

23

EGYPT

97.57

24

PAKISTAN

44.19

 

Concludiamo con le signore, dove si segnalano il pieno rientro nel gruppo di testa di USA 1, la fuga della Cina (+18 sulla Polonia), e la sorprendente tenuta del Giappone, ancora terzo. In negativo si nota invece la grande fatica fatta dalla Svezia, sempre ai margini della qualificazione, e ora scivolata al dodicesimo posto, anche se solo 5 VP dietro al limite buono per i quarti di finale. Quel limite è ancora abbordabile per le formazioni fino alla diciassettesima, il Brasile, che si trova a -30 dal Canada, al momento ottava, ma oltre c’è il diluvio (L’Australia è a -16 dalle sudamericane). Il totale è:

1

CHINA

211.97

2

POLAND

193.62

3

JAPAN

191.97

4

NORWAY

188.41

5

USA 1

182.91

6

NETHERLANDS

180.70

7

ENGLAND

176.14

8

CANADA

172.31

9

FRANCE

171.95

10

RUSSIA

171.53

11

DENMARK

169.10

12

SWEDEN

167.07

13

USA 2

161.98

14

NEW ZEALAND

158.03

15

SCOTLAND

154.75

16

CHINESE TAIPEI

153.29

17

BRAZIL

142.19

18

AUSTRALIA

126.12

19

PAKISTAN

109.13

20

CHINA HONG KONG

103.52

21

INDIA

99.03

22

TUNISIA

82.84

23

SOUTH AFRICA

68.76

24

TRINIDAD & TOBAGO

56.93

 

 Sperando in punti a catinelle, vi lascio con il consueto 再见。