Vediamo di liquidare rapidamente l’argomento “Italia Open”: i nostri vecchi leoni non sono riusciti ad agguantare la gazzella norvegese, è vero, ma hanno almeno avuto lo scatto di dignità loro richiesto per evitare la figuraccia che si stava concretizzando ieri l’altro. Hanno infatti vinto tutti e tre i tempi di giornata, e l’ultimo dei quali anche molto nettamente, così da finire, da -100 che erano, per perdere di 37, 202-239. Mi si dice che senza uno score bruttino di una delle due coppie nel quinto tempo si poteva forse sfiorare l’impresa: peccato, ma non era realistico aspettarselo. Metà squadra se ne va oggi, e certo non si poteva chiedere ad Agus di rimanere, con i gravi problemi che ancora l’affliggono, mentre Duboin, Lauria e Versace tenteranno il riscatto completo nel Transnational, per giocare il quale hanno dovuto combinarsi con tre francesi: Alain Levy, Philippe Cronier e Frederic Volker. Un fenomeno il primo, capace di plurime vittorie olimpiche e mondiali, e campioni europei a squadre gli altri due (Cronier ha anche qualche titolo mondiale nella categoria Senior). Non sarà facile, dato il durissimo campo di gara, ma partiranno dalla trentaduesima posizione, l’ultima utile per entrare nei KO, e quindi con un qualche privilegio. D’altra parte, però, avranno solo cinque incontri per rimanere dentro. Vedremo.

Nell’Open, la rimonta, seppure ben più facile, è invece riuscita a USA 1. Gli specialisti del genere erano andati a letto a -63, ed hanno perso altri due IMP nel quarto tempo. Pas des problemes: Meckewell & Co. hanno impilato un enorme 76-13 nella quinta frazione, per concludere con un perentorio 37-2 nell’ultima, ovvero tenendo i focosi avversari inglesi a 15 IMP in trentadue mani, mentre loro ne segnavano 113! Ma come fanno?

Negli altri due incontri, la Polonia ha facilmente contenuto la Cina, specie dopo un secco 60-12 nel quinto tempo, concludendo 215-141, mentre l’Olanda, dopo aver scambiato bordate (come ampiamente previsto) con gli svedesi nella quarta e quinta frazione (vincendo la quarta 58-14 e perdendo la quinta 20-60), hanno poi tenuto a distanza i nordici nell’ultima, vincendola 35-20 e finendo per prevalere 207-173.

USA 1 – Polonia e Norvegia-Olanda sono le semifinali di oggi.

Tra le signore, il Giappone, piuttosto bizzarramente, ha abbandonato contro la Cina con trentadue mani da giocare, a -78; l’Olanda ha respinto i tentativi norvegesi con facilità, ed ha finito 238-161, ed altrettanto ha fatto l’Inghilterra con la Polonia, grazie al 217-165 conclusivo. L’unico incontro davvero combattuto è stato quello tra americane e svedesi, con queste ultime ad avere la meglio dopo un lungo inseguimento, concluso con un sorpasso a metà dell’ultima frazione. Le scandinave hanno prevalso 225-199.

La Cina se la vedrà ora con l’Olanda, mentre nella parte bassa del tabellone si sfideranno Svezia ed Inghilterra.

Ben più equilibrio c’è stato nel misto (e ancora di più, come vedremo, tra i vecchietti), dove l’Inghilterra ha tremato di fronte alla prepotente rimonta dei lettoni, arrestatasi proprio sulla soglia del successo, ancora lontano però 12 IMP al fischio finale. 185-173 il punteggio finale dei vincitori, i quali se la vedranno con USA 1, capace di superare la Cina di 20 IMP (170-150) nell’incontro con il più basso punteggio complessivo, e solo nell’ultimo tempo, vinto 34-11. Nella parte bassa, la Russia non ha mai davvero tremato contro la Francia, regolandola, alla fine, 250-210, e ancor meno ha sofferto la Romania di fronte a USA 2, la quale ha avuto un solo scatto d’orgoglio nella quinta frazione, per perdere comunque largamente, 139-196.

Infine il d’Orsi Trophy, dove l’equilibrio ha regnato ovunque sovrano. Nella parte alta del tabellone l’Olanda ha sorprendentemente battuto USA 2, rimanendo sempre avanti, anche se mai in maniera decisiva. 210-182 per gli orange, alla fine. Se la vedranno con gli inglesi, i quali hanno vinto un estenuante braccio di ferro con i padroni di casa, superati proprio all’ultima curva. Ad una mano dalla fine, infatti, la Cina conduceva ancora di 1 IMP, ma ne ha persi 5 proprio nell’ultimo frangente, e così il match è andato agli avversari per 168-164.

Anche peggio è andata agli sconfitti negli altri due incontri: la Francia ha anch’essa perso nell’ultima mano, ma di un singolo punticino: 181-180 il risultato per i danesi; e nello stesso modo ha prevalso l’India sulla Cina Taipei, questa volta di 3 IMP: 170-167. Insomma, nel Senior la media dei distacchi finali è stata pari a 9 IMP, e se contiamo i soli ultimi tre citati, rimaniamo sotto i 3!

E’ praticamente impossibile fare pronostici nell’Open, anche se forse l’Olanda parte leggermente favorita sulla Norvegia. Complicata anche la situazione femminile, ma voterei per la Cina da un lato (rimango in silenzio, invece, nel caso della parte bassa del tabellone: troppo difficile). Tra i canuti scelgo l’Inghilterra in alto e l’India in basso, ma non poi così convintamente. Infine, nel misto voto per Inghilterra (per simpatia) e Romania (come sopra), ma non mi aspetto poi troppo di avere ragione.

再见