Nel suo "Il Blue Team nella storia del bridge", Carlo Alberto Perroux tra le altre storie, racconta con la sua meravigliosa capacità di fare letteratura quella dell'incontro Italia-Francia nei Campionati Europei del 1959. Quel match fu uno dei più brillanti mai giocati dal Blue Team, che nei due tempi schierò Avarelli-Belladonna e Chiaradia-Forquet. Eccovi le parole con cui suggella la narrazione:

Nella vita di ogni uomo c'è un giorno (purtroppo, spesso solo un'ora) dove il suo angelo custode, il suo coniglio parlante, la sua deità tutelare, gli si avvicina, fa i necessari incantesimi, lo ispira e gli da poteri eccezionali. In quel giorno (ma purtroppo è spesso solo un quarto d'ora) tutto deve andare bene: è scritto. Qualcosa del genere capitò a Napoleone a Austerlitz: il suo sole era allo Zenit.  In misura appena inferiore (oh, appena un pochino), i quattro italiani ebbero il loro momento di irresistibile ispirazione dalle nove di sera a mezzanotte di giovedì ventiquattro settembre 1959: sfortuna per la Francia è stata di aver dovuto fronteggiarli proprio in quel momento.. 

Ebbene, ciò che fecero gli azzurri di allora lo hanno ripetuto le nostre giocatrici ieri contro la Svezia, travolgendo quelle che fino a quel momento erano le dominatrici della corsa, battute 58-30. Nelle sedici mani abbiamo incassato ben quattro swing da 11 IMP ciascuno, concedendone solo uno in doppia cifra. Ve lo faccio vedere come problema d'attacco:
La licita è molto semplice: apre Nord di 1NT (12-14) e Sud rialza a manche. A voi la scelta.Monica Aghemo ha scelto del tutto ragionevolmente una picche, ma quello era l'unico colore che regalava il contratto, perché il totale era questo:

Dopo questo inizio particolarmente rinfrancante (16.42-3.58), per la classifica, ma soprattutto per l'abbacchiato morale, le nostre azzurre dal cuore rosa hanno proseguito la marcia battendo anche la Scozia di misura (35-32, 10.91-9.09), e poi staccando nettamente la Finlandia (55-20, 17.45-2.55).Da disperata che era fino a ieri, la situazione si è ora improvvisamente messa in condizioni accettabili, perché la nostra squadra signore si è issata fino al decimo posto, ed ha la Scozia, ottava, a soli 3 VP di distanza: un niente, rispetto ai quasi venti, e a volte oltre, dei giorni passati. Ecco la classifica:

Come si può vedere, le svedesi, che ieri conducevano con quasi un incontro pieno di vantaggio, hanno subito l'effetto della sconfitta della mattina, perdendo poi anche dalla Germania, ed infine battendo solo di misura l'Inghilterra. Nel frattempo, le polacche hanno invece marciato a tutto vapore, quasi ribaltando la situazione, ed hanno ora 10 VP di capitale.

Solo queste due possono giocarsi l'oro, come era scritto: il pronostico era del resto facilissimo: due delle squadre più forti degli ultimi anni schierate al completo, e per il resto molte formazioni pesantemente rimaneggiate. Non passerò alla storia per avere indovinato il pronostico (e naturalmente, dopo averlo scritto, entrambe faranno solo zeri oggi, così, tanto per smentirmi)! Dopo le due continua a tenere il passo la Norvegia, oramai da giorni a debita distanza dalle battistrada, e poi, quasi 10 VP più giù, Danimarca e Inghilterra. Direi che saranno queste tre squadre a giocarsi il bronzo, perché la quinta, la Russia, è altri 8 VP indietro.

Nella lotta per la Venice Cup, direi che possono ancora dire la loro le squadre classificate fino al dodicesimo posto, ora occupato dal Portogallo, il quale si trova a 10 VP dalla Scozia, mentre dalla Turchia, tredicesima, in poi l'impresa appare impossibile.

Fin qui le buone notizie, ma ora quelle cattive: le azzurre cominceranno con l'Irlanda, ultimissima in classifica, ma poi dovranno vedersela con Francia prima, e poi addirittura Polonia. Insomma, "per aspera ad astra" qui ci sta proprio bene.

Ho cominciato dalle donne, come sempre faccio, non solo per la consueta galanteria, ma anche per tenervi su il morale prima delle dolenti note, le quali vengono sia dai Senior - dai quali si elevano i più alti lai - sia dal settore Open. Cominciamo dai canuti.

I nostri anzianotti rappresentanti hanno iniziato la giornata benino, battendo il Portogallo 14.6-5.4, ma poi hanno perso sia dall'Inghilterra (nettamente: 4.62-15.38), sia dall'Islanda (20-25, 8.52-11.48).

Questo li ha lasciati in posizione praticamente impossibile, ovvero tredicesimi, ad oltre 23 VP di distanza dalla qualificazione mondiale. Ecco il totale:
Per soprammercato, la giornata non è nemmeno banale, da affrontare, dato che ci tocca l'Irlanda, seconda, all'esordio mattutino, poi l'Olanda - incontro che, se avessimo ancora chance, varrebbe doppio - ed infine la Finlandia, penultima. Servirà un'impresa titanica.

Davanti, la Francia ha quasi vinto con tre turni ancora da giocare, avanti com'è di quasi 36 VP con sessanta ancora in palio, mentre almeno le cinque squadre che seguono, e probabilmente anche le ulteriori due, hanno tutte chance di medaglia. Per la lotta relativa alla qualificazione, direi che sono fino all'Italia (e anche in quel caso ci vuole molto ottimismo) ci sono speranze: oltre solo la Geenna.

Ed infine l'Open, la nostra formazione fino a qui più sconcertante, visti i pronostici della vigilia, ed il promettente inizio.

Gli azzurri sembravano essersi smagati, due giorni fa, ma ieri hanno ricominciato a balbettare, commettendo molti errori e finendo con una pesante sconfitta contro l'Estonia, non certo una prima della classe. Il tono della giornata l'ha dato il primo turno, contro l'Olanda, uno di quegli incontri che una volta ci vedevano capaci di prestazioni brillanti nei momenti topici, e che invece ha visto i nostri avversari interpretare il nostro ruolo. Gli Orange hanno avuto una sola, grave sbavatura, quando Muller-de Wijs hanno inopinatamente regalato 3NT a Donati, ma per il resto sono stati impeccabili, replicando quella che era stata la prestazione dell'Islanda qualche giorno fa. Tra tutte, vi faccio vedere una bella difesa di Simon de Wijs, un tipico "expert play".
L'olandese in questione era seduto in Nord, e difendeva contro il sei fiori di Duboin, in Est, sapendo che il medesimo Duboin aveva una tricolore. Dopo l'attacco in atout, il dichiarante ha giocato tre giri fino a che Nord non ha preso. Questa la posizione:

Ammesso, come vedremo, che il dichiarante indovini, c'è ora una sola difesa certamente vincente, e de Wijs l'ha trovata: quadri. Infatti, senza questo ritorno Duboin avrebbe potuto rinunciare al sorpasso a cuori, sfilando tutte le sue vincenti meno una fino a raggiungere il seguente finale:

L'ultima picche avrebbe inesorabilmente compresso Sud nei colori rossi, ma la giocata dell'olandese ha distrutto le necessarie comunicazioni dello squeeze. Non difficile, se si conosce l'argomento, ma conoscerlo non è del tutto banale.

Dopo i 3.42 VP contro i tulipani, ne sono arrivati 12.8 a scapito della Scozia, e poi il tracollo: 5.2 contro l'Estonia (42-23). In questo match si sono visti almeno due orrori: due parziali nel colore nettamente sbagliato, al posto di una comoda manche in quello giusto. Errori davvero inusuali, quasi mai visti dai nostri.
Vediamo la classifica, e poi ragioniamo sul resto:



Siamo al nono posto, quindi al momento fuori dai mondiali, circostanza che avrebbe davvero del clamoroso, ma siamo vicinissima all'ottavo, e quindi davvero niente è al momento perduto, se non un certo prestigio. Non è più possibile però sognare una medaglia, dato che il podio è quasi 40 VP più su. La strada che ci attende è abbastanza accidentata, perché se due delle avversarie sono di bassa classifica, ovvero Irlanda e Spagna, entrambe vantano una grande tradizione recente, e di fatto sono in formazione quasi titolare (è quel "quasi", però, che ha fatto per loro la differenza negativa). Infine, ci tocca la Norvegia, che oltre ad essere terza ed in piena lotta per l'oro, o comunque una posizione di grande pregio, avrà anche tutto l'interesse a lasciarci a casa in occasione della Bermuda Bowl.

Insomma, quell'ottavo posto, probabilmente, dovremo guadagnarcelo col sudore. Ancora poche ore, e sapremo.
Sopra di noi, continuano, per dirla con Battisti, "le discese ardite, e poi le risalite": le prime si alternato al comando, e nei posti che contano, come fanno i pistoni in un motore. Adesso comanda di nuovo Israele, praticamente appaiato dalla Russia, e lì vicino è la Norvegia. Queste tre hanno scavato un discreto fossato, largo 14 VP, sulle inseguitrici, per cui saranno con ogni probabilità loro a contendersi la vittoria ed il podio, anche se non tutto è perduto per chi insegue.
Rimanete sintonizzati: alle 18.30 tutto sarà finito.