Robson set the boat of his partnership on a
course for troubled waters - three diamonds floats into the 800 territory - and
Forrester sportingly pushed the boat out still further. But his opponents ignored
them - I wonder why Josi Roll did not apply the axe to four clubs: if had done
so, Amir Levin could have, in turn, doubled four diamonds as well - and settled
for 4S. Forrester started the defence off on the right
foot by leading a diamond, and Levin ducked, giving Robson a choice of
defences. Reasoning that declarer would not have ducked if a shift was needed,
he played a second diamond honour.
Playing a spade to dummy's queen, then a heart
toward the king is no good: the third, then the fourth round of diamonds would
promote a trump trick for the defence, and four in all, but Levin carefully
avoided it, finding instead a splendid play: he led his low heart from hand,
and put up dummy’s queen. Had Robson won that, and continued with a further top
diamond, declarer could have ruffed in dummy then used the heart king as his
re-entry to hand to draw trumps, conceding just one trump trick. Had Robson
returned a heart instead, declarer could have led out trumps from the top,
again losing just one trump: he takes three top trumps, crosses to the club ace
and plays the heart jack to pitch his diamond. But when the first round of
hearts went to Forrester’s three (true count) and dummy’s jack, Robson ducked!
Now declarer played a second heart. Only now
Robson won his ace, and carefully shifted to a club to dummy’s jack. All
declarer could do was lead dummy’s top heart, pitching a diamond, but Forrester
ruffed and led a club for his partner to ruff, for down one.
Non conosco gli sviluppi della mano, ma so
che l'attacco è stato a fiori, e ora non c'era più rimedio. Contro lo slam (ma
non contro la manche) è sufficiente anche attaccare a cuori, perché questo
rimuove prematuramente un rientro dalla mano della dichiarante, quando la dama
di picche ancora non è stata sbloccata.
Dopo questo inizio così difficile, è
arrivato un turno di riposo, ma dopo quella siamo state doppiate dall'Ungheria
(44-22 per le magiare), una formazione che ancora si trova sotto di noi dopo
averci recuperato oltre 10 VP (15.38-4-62).
Insomma male, molto male, ma con ancora
ampio margine di recupero a disposizione, sempre che si cominci a marciare ad
una velocità più accettabile, e che si evitino i grossi rovesci che si sono
visti qua e là (come anche un quattro picche contro le ungheresi).
Oggi le nostre se dovranno vedere,
nell'ordine, con Serbia, Turchia e Belgio. Squadra giovanissima e di eccellente
classifica la prima, di ottima tradizione ma di mediocre posizione la seconda,
e del tutto insignificante la terza. In definitiva, una giornata buona per
leccarsi le ferite. Dovessero uscirne male, alle nostre rimarrebbe pochissimo
spazio di recupero, perché ancora si devono incontrare quasi tutte le prime
della classe.
Al di fuori, la Polonia ha preso la testa,
superando quella Norvegia che ha condotto, non troppo sorprendentemente, a
lungo, a vicinissima al vertice è la Svezia. Nel secondo turno di giornata c'è
stato il bi match tra baltiche e svedesi, con le prime prevalenti per 2 IMP
(33-31). La classifica sembra già ben delineata, con un blocco nordico davanti
(tra le figlie del grande nord manca la sola Finlandia all'appello delle
migliori), ed anche Francia e Inghilterra in discreta ascesa. Ecco il totale:
Passiamo ora ai canuti, anch'essi fonte di
dolenti note, se non di pianto a stridor di denti. I nostri hanno incassato
5.40 contro la Danimarca - nostra bestia nera di giornata, dato che anche le
donne ci hanno perso nello stesso turno - 15.92 contro il Belgio e 6.25 contro
la Romania, concludendo con quello che è, al momento, un disastroso sedicesimo
posto, largamente sotto media. Diversamente dalle fanciulle, infatti, gli
ingrigiti partivano da una posizione già mediocre, e l'hanno significativamente
peggiorata, a base - a sentire i commenti - di numerose incomprensioni.
Speriamo che il risultato dell'anno scorso non abbia indotto ad un eccesso di
confidenza e relativa faciloneria, o almeno che i nostri si ricompongano e
prendano a giocare come certo sanno.
La
giornata di oggi non è, sulla carta, di quelle utili ad imbottirsi di punti, ma
nemmeno appare impossibile, dato che ci attendono Ungheria, Inghilterra e
Germania nell'ordine. La prima è discreta, ma non eccezionale; la seconda ha
una formazione certo non all'altezza della sua tradizione; la terza è appena
sopra di noi.
Vediamo la classifica e poi ragioniamo sul
resto.
La prima annotazione mi porterebbe a dire, con riferimento alla
Polonia: "se Sparta piange Atene non ride". I baltici, super favoriti
insieme ai francesi, sono ancora sotto media, e stanno quindi causando la più
grande delle sorprese. Parlando con il loro capitano, mio simpatico
interlocutore da lungo tempo, ho scoperto che i sei sono svogliati e
presuntuosi, e troppo indulgenti nei confronti dell'ottima birra belga. Ha
promesso di metterli a regime, e dovesse riuscirci ci sarebbe ancora tempo, per
loro, per una risalita al momento difficile da pronosticare.
Gli altri favoriti, invece, sono adesso
secondi, ed al vertice insieme ai transalpini si trovano due compagini certo
non abituali da quelle parti, la Norvegia - una potenza a livello Open, e
niente male anche in ambito femminile, ma mai vista sopra la metà classifica
tra i più anziani - e l'Irlanda, squadra che a livello Senior ha da sempre il
record di zeri, ma che qui ha portato alcuni veterani di vaglia, sottraendoli
all'Open (con risultati non proprio encomiabili di quest'ultima formazione)
E per finire l'Open, squadra che ha
all'incirca ripetuto la prestazione del giorno precedente - maluccio, dunque -
ma che, come già domenica, ha continuato a galleggiare tra le prime grazie alla
favorevole congiunzione astrale, ovvero ai risultati altrui, risultati che
ancor più hanno avuto l'effetto di addensare la parte alta della classifica,
dove le distanze sono oramai tali da potersi vedere repentini cambiamenti con
irrisoria facilità.
I nostri hanno cominciato lasciando 15.38
VP nella mani della Turchia, poi hanno battuto confortevolmente l'Austria
(16.42-3.58), e infine hanno perso dalla Svezia (7.97-12.03). La giornata è
stata caratterizzata da un gioco piuttosto selvaggio e da numerosi colpi dati
(pochi), e subiti (molti), con un dividendo negativo da parte della Dea bendata
soprattutto in due slam a nostro sfavore. Una mano, però, moderna anzichenò, mi
è rimata sullo stomaco:
Quando è stata giocata in sala aperta, Ole
Rimsted ha aperto con un classico, per il gioco Juniores, barrage di tre
picche, e dopo che Bocchi ha contrato, tutti sono passati. La difesa non è
stata impeccabile: Norberto ha attaccato ed ha continuato con i due onori di
quadri, ma questo è costato una presa: -5, e 1100 punti per noi. Mi stavo
chiedendo se i bombardieri nordici di aperta avrebbero, o meno, attinto lo slam
nei colori rossi, realizzabile grazie al più classico dei colpi a base delle
rotondità umane, quando ho visto con orrore Giovanni Donati replicare l'azione
di Rimsted. Lo stesso hanno fatto Nystrom in Nord e, ovviamente, gli altri, ma
la difesa è stata letale: asso di quadri, piccola cuori, l'altro onore di
cuori, l'asso di picche e la dama di quadri. Ora Sud ha proseguito a fiori, e
dopo che Nord ha incassato prima il re di quadri, e poi intavolato il re di
cuori, Donati si è ritrovato con un misero totale di tre prese: -6, e 1400
nella colonna sbagliata.
Ora, sono consapevole che la linea di
pensiero moderna tollera aperture come quella - anche se, forse, il manuale del
2018 prevede almeno una 6-4 - ma io posso dire che continua a non piacermi,
senza voler essere influenzato dal risultato (per la cronaca, lo slam è stato
chiamato, e ovviamente realizzato, su quasi la metà dei tavoli).
I nostri sono attesi oggi da una giornata
interessante, a base di Islanda, nostra diretta inseguitrice, Svizzera,
mediocrissima, e Polonia. I baltici, partiti bene, hanno inevitabilmente
cominciato a subire il dover giocare in quattro, e sebbene resistano nelle
posizioni di rincalzo, è difficile pensarli come un avversario troppo ostico,
alle condizioni attuali. Vediamo ora la classifica.
Tre le note
principali: la corsa dell'Olanda,
nettamente in testa e che ad un certo punto sembrava dovesse andare in
fuga, dato che si è momentaneamente ritrovata con oltre 15 VP di vantaggio
sulla seconda; la prepotente risalita di
Monaco, a base di panchine per lo sponsor, e conseguenti robuste iniezioni di
Helgemo-Helness e Maertens-Multon, e la crisi di Israele, uscita male da una
giornata non complicatissima, sulla carta.
La Svezia ha
rallentato la risalita, ma ha comunque concluso la giornata con il segno più, è
in fiducia, e adesso vicinissima alle posizioni di pregio. Ha tenuto
l'Inghilterra, e così ha fatto anche la Grecia. Insomma, girata la boa di metà
gara - mancano quindici incontri, e diciotto sono alle spalle - la classifica è
già discretamente delineata.